3. Harmony.


“Tu, qui?” esclamò Harmony, lasciando cadere per terra i sacchetti di una delle migliori boutique del centro, ed ondeggiando tra spavento e fastidio. “Hai polverizzato il mio Spikey? Ma non farai lo stesso con me, vero?”
Senza volerlo, Buffy assunse il volto della caccia. Harmony fece un passo indietro dallo stupore.
“Tu…tu sei un vampiro?”
Con uno scatto repentino, Buffy prese Harmony per il collo e la sbatté contro il muro umido della cripta. Era un piacere constatare che la sua forza di cacciatrice non fosse venuta meno.
“Bada a te, biondina” le sibilò, tenendole il paletto contro il cuore. “Iniziare da te non mi disturba affatto”
Harmony scoppiò a piangere.
“Non mi fare del male! Ti lascio Blondie Bear, se lo vuoi! E’ stato lui a trasformarti?”
La rabbia di Buffy, come era venuta, l’abbandonò. Ma giudicò più prudente tenere sempre l’altra vampiressa sotto tiro.
“Sì, è stato lui a vampirizzarmi. E tu sei abbastanza sfortunata da vivere con lui. Vorrà dire che pagherete entrambi”
E fu allora che qualcosa cambiò. Harmony passò dalle lacrime alle risate, con la consueta incongruenza.
Buffy sollevò gli occhi al cielo, esasperata.
“Non puoi toccarlo!” rise Harmony. “Se è il tuo sire, non puoi fare nulla! Esiste tra di voi un legame che non si può spezzare! Lotterai sempre per lui, e non riuscirai mai a sconfiggerlo”
Buffy rifletteva. “Angel, però, ha ucciso Darla. E lei era il suo sire”
“Ma Angel aveva l’anima”
“Ed io no?” chiese Buffy, più a sé che ad Harmony.
No, a quanto pareva no. Altrimenti, come spiegarsi la propria apatia morale?
“Ci hai già provato, vero?” le chiese Harmony. “E non ci sei riuscita. E scommetto che lui…”
“Mi ha portato a letto alla velocità della luce” disse Buffy, nel remoto tentativo di offendere la vampiressa bionda, ma senza tenerci davvero.
“Ehy!” reagì Harmony, mentre la gelosia distorceva i suoi bei lineamenti. “Spikey è mio!”
“Cinque minuti fa dicevi che potevo tenermelo” osservò distaccatamente Buffy.
“Era solo perché ero spaventata a morte!” esclamò Harmony con un’espressione drammatica. “E poi, non ti illudere. Io, te…siamo solo due facili scopate, per lui. Lui ama solo la sua preziosa Dorcas”
“Drusilla” corresse spassionatamente la Cacciatrice.
“Comunque sia. Non sa cosa farsene di noi. Portarci a letto, di tanto in tanto. Non vuole altro. E se tu vuoi restare…bene, me ne farò una ragione”
“Restare?” chiese Buffy. “Quello che farò non sono affari tuoi. Certo è che a me del tuo Spikey non potrebbe importarmene meno. Come di te. Anzi, credo proprio che ti polverizzerò…”
Una mano d’acciaio si strinse intorno al polso di Buffy. Lei si voltò, non troppo sorpresa di vederlo.
“Mi casa es tu casa, Harm” disse Spike, con un sorriso, mentre i suoi occhi, in quel momento freddi come ghiaccio, non lasciavano l’espressione imperturbabile di Buffy. “Nessuno ti farà del male, qui. Nessuno, a meno che tu non mi dia motivo di cambiare idea”
Buffy cercò di liberarsi della sua stretta, ma non ci riuscì. E non perché lui fosse più forte, ma solo per via di quel misterioso, assurdo legame di cui Harmony le aveva parlato…
“Non voglio che tu sia pericolosa per la piccola Harm, baby” le disse Spike, e prese da un mobiletto vicino un paio di manette. “Pensavo di usarle per qualche giochino particolare…ma credo che per ora ne farò un uso più convenzionale.”
Le ammanettò le mani, e quindi gliele bloccò al letto, dopo averla fatta distendere comodamente.
Poi, si rivolse ad Harmony.
“Ho visto che hai fatto degli acquisti” le disse Spike. “Mettiti in tiro, Harm, che andiamo a caccia. Al Bronze”
Lo sguardo di Buffy li seguì senza che sul suo volto trapelasse un’emozione.
Eppure, un barlume di sentimento si stava risvegliando in lei.
Solo, quale ennesima sconfitta, era più affine alla gelosia che all’odio.


4. Dieta liquida.


“Bevi” le disse Spike, avvicinandole alla bocca il boccale pieno di liquido color rubino.
Buffy, sempre ammanettata, voltò il capo dall’altra parte.
Harm, seduta poco distante di lì, sbuffò e si rituffò nella lettura della sua rivista di moda.
“Buffy” le disse Spike. “Ho fatto in modo che ci fosse del sangue fresco per te. Sangue umano. E persino Harm ha collaborato…se capisci cosa intendo. Ora, sei ancora molto debole. Ti sei appena trasformata. Bevi!”
Buffy lo fissò, senza lasciar trapelare nulla.
“Dannazione!” Spike lanciò uno sguardo ad Harmony. “Harm, sparisci. Io e la signora qui abbiamo delle cose di cui discutere”
Harmony lo fissò con odio. Ma era abbastanza furba da sapere quando fosse il momento di cedere, e così non fece storie, e si allontanò nella notte.
“La morte per inedia, per un vampiro, è la peggiore agonia che esista. Può resistere…quanto? Qualcuno dice settimane, altri mesi…forse, qualche anno, al massimo. Ma è un’agonia senza fine. Ti disseccherai lentamente, e non ci sarà altro posto in te che per il dolore.”
Buffy non rispose.
“Dimmi perché lo fai” le chiese Spike, dolcemente.
Lei lo fissò. “Non intendo nutrirmi di umani. Ciò che mi hai reso…non fa di me necessariamente una bestia”
Spike si distrasse, mentre con una mano le scostava ciocche di capelli dorati dal viso.
“Lo so. Nemmeno io lo sono”
Lei lo guardò di nuovo, affettando stupore.
“Libera di crederci o meno. Ho un’idea migliore”
Lei lo guardava, mentre lui le toglieva le manette e le scioglieva le mani. Mentre Buffy si strofinava i polsi per riattivare una circolazione che non credeva avrebbe ancora avuto, Spike cominciò a scioglierle i bottoni della camicetta.
“Sei gelosa per Harm?” le chiese, mentre la sua bocca scivolava sulla morbida pelle del suo collo, accarezzando con la punta dei denti i margini della ferita che le aveva lasciato.
Buffy voltò di nuovo il capo. Non avrebbe risposto a questa domanda per tutto l’oro del mondo.
Lui rise piano. “Lascia alle donne i loro segreti. Me lo diceva sempre, mia madre. Andiamo, Buffy. Sai che ti nutrirò. Dammi solo quello che voglio”
Lei sospirò, e lo accolse tra le sue braccia.
Non si erano più toccati dall’arrivo di Harmony, ma da quel che Buffy aveva capito, il vampiro non aveva toccato nemmeno lei. Non credeva le fosse fedele, anche se era stato un compagno sincero per Drusilla…semplicemente, Harmony probabilmente non gli interessava più. Gli piaceva di più il nuovo giocattolo.
Aveva senso stupirsene?
Dopo l’amore, lui mantenne la parola. Le porse il polso, e Buffy vi affondò i denti, traendo dal suo forte corpo tutto il nutrimento di cui aveva bisogno. Poi, Spike si lasciò andare contro i cuscini, e si accese una sigaretta. Lei gliela prese dalle mani, e ne trasse una boccata.
“Domani ti comprerò del sangue dal macellaio” le disse lui, e Buffy si accoccolò al suo fianco per dormire.
Avevano raggiunto una prima, fragile tregua.
Quando Harmony tornò, li trovò a letto, in silenzio. In pace.
E nel suo piccolo cuore di vampira giurò vendetta.





“Fammi capire perché la principessa, qui, non può cacciare come noi!” urlò Harmony, mentre Spike guardava la televisione e Buffy stava facendo una doccia. “Mi lasciate fuori tutto la notte, e voi ve ne state comodi comodi, al calduccio, a farvi le coccole…mi disgustate! Siete orribili con me!”
Spike sbadigliò. “Smettila, Harm.”
“No, non la smetto!” Harmony si posizionò tra il vampiro ed il video, le mani sui fianchi, e l’espressione decisa. “Adesso devi deciderti. O lei, o me”
“Harm” disse solo Spike.
“Sì, Blondie Bear?”
“Levati dalle palle!”
L’espressione indignata di Harmony non lo colpì minimamente. “Non puoi parlare seriamente! Dopo quello che siamo stati l’uno per l’altro! Dopo quello che ti ho dato”
“Non mi hai dato nulla che qualcuno non si fosse già preso.”
“Non che lei fosse vergine” replicò Harmony, acida.
“Non è questo il punto.” Spike si alzò, e la fissò. “Non ti ho mai promesso nulla. Non ci amiamo. Ti ho offerto un rifugio, questo, ed in cambio ci siamo scambiati un po’ di sesso. Basta. Finito. Ed ora, vattene, se non puoi sopportare la compagnia di Buffy”
“Quella ti prenderà il cuore e te lo farà a pezzettini!” urlò la vampiressa. “Io lo so come finirà. Ti ha gettato un organo addosso, ti ha costretto alla sedia a rotelle, ti ha di fatto separato dalla tua preziosa Dorcas…”
“Drusilla..” la corresse Spike.
“..ed ora completerà l’opera. Prima che tu te ne renda conto, sarai il suo schiavo, e penderai dalle sue labbra. E non capisco neanche il perché, non è un granché!”
“Harm” ripeté Spike, con voce minacciosamente bassa. “Vattene.”
“Perché lei sì, ed io no?” insistette la bionda. “Cos’ha che io non ho?”
“Un briciolo di cervello, maledizione!” sbottò Spike, prendendola per la gola. “Ed ora, Harm, vai via. Lei è più importante per me di te…se riesci a capirlo. Fattene una ragione”
Harmony stava piangendo. “Ma io ti amo!”
Spike la fissò. “Chi ha parlato d’amore? L’amore qui non c’entra nulla. Non c’entra con te, e nemmeno con Buffy. Un altro motivo è che lei è la mia childe, e tra noi c’è un legame che con te non esiste, e lo sai. E’ una questione di sangue”
“E’ una questione di uccello, e tu lo sai!” urlò irragionevolmente Harmony. “E del fatto che tu, come tutti gli uomini, ti lasci guidare solo da quello. E lei ti ha in pugno, te ne rendi conto? Sei patetico…”
“Harm, adesso basta” stanco ed annoiato, Spike la sollevò sopra la testa, e la buttò fuori dalla porta di accesso alla cripta, sbattendole quindi la pesante porta di mogano in faccia.
Buffy uscì dalla doccia, asciugandosi i capelli con un telo.
“C’era qualcuno? Ho sentito dei rumori…”
Spike non le rispose, servendosi invece del whisky, e Buffy si andò a sdraiare sul letto, l’espressione indecifrabile.


5. Vecchi amici.



“Allora, come va con la vita nel campus? Piena di eccitazione, immagino!” chiese Xander, mentre lui e Willow passeggiavano fuori dal Bronze. Oz si era recato a Monterrey con la sua band, e Willow si era consolata con un cappuccino al Bronze…con l’unica compagnia di Xander. Erano piuttosto inquieti per l’improvvisa sparizione di Buffy, ma Joyce era convinta di aver sentito la figlia parlare di una sua gita imminente a Los Angeles dal padre. Doveva essere così: Willow pensava che Buffy stesse cercando di dimenticare Parker immergendosi in un’orgia di acquisti nella grande città, grazie alla Visa di suo padre. Del resto, da quanto Buffy abitava nel campus, Joyce non aveva più molto controllo sulle sue attività.
“Uhm.” replicò Willow. “Se pensi che la cosa più eccitante che ho fatto per l’intera settimana è stato partecipare alla riunione delle Wicca dove si è parlato per l’intera serata del mestruo femminile…beh, puoi fartene un’idea”
“Nessuna notizia di Buff, ancora?”
“Nah. Sarà a Los Angeles a spendere e spandere. Ed intanto quel cretino di Parker sta già uscendo con la quarta ragazza da che l’ha lasciata”
“Certa gente non riesce proprio a realizzare le fortune che capitano loro”
“E tu ed Anya?” chiese Willow.
“E tu ed Oz?” replicò Xander.
“Non va benissimo” ammise Willow. “Ovvero, in una scala da 1 a 10….sette. Mi dice che mi ama un giorno sì e l’altro anche…ma è parecchio che noi…insomma…”
“Non fate più l’amore?” suggerì Xander.
“Già.” Willow arrossì, adorabilmente. “Dice che è molto impegnato con la sua band. I Dingoes suonano spesso fuori città…e poi c’è quella Veruca…”
“L’ammira professionalmente” cercò di consolarla Xander.
“Secondo me, l’ammira e basta” replicò Willow. “Non so…è come se ci mancasse qualcosa.”
“Willow…non ti sentirai ancora in colpa per quello che noi…l’anno scorso…”
Willow lo fissò. “No. Ma sento che posso avere di più da una relazione. Solo, non so dove cercare”
“Che patetici!” esclamò una voce alla loro spalle. “I gran perdenti!”
“Harm, vattene via” esclamò Xander, senza nemmeno voltarsi. “Possibilmente senza far danni”
“Tutti soli senza la loro grande amica Cacciatrice!” ribatté Harmony mettendosi le mani sui fianchi “Se volessi mangiarvi, nessuno vi proteggerebbe”
“Ci sappiamo difendere da soli, grazie” replicò Willow, tirando fuori dalla borsa a tracolla un crocifisso e dell’acqua benedetta. “Ehy” disse poi, aggrottando le sopracciglia “Come fai a sapere che Buffy non è in città?”
“Perché so dov’è” sorrise malignamente la vampiressa.
“E cioè?” replicò Xander.
“Nel letto di Spike. Nella sua cripta. Lui l’ha uccisa e l’ha vampirizzata, ed ora lei è il suo giocattolo”
Il crocifisso cadde di mano a Willow. Istintivamente, Harmony fece per raccoglierlo, e si bruciò la mano.
“Ben ti sta!” gridò Willow, mentre l’altra gemeva per il dolore, strappandole l’oggetto di mano. “Non ci posso credere!”
“Andate a vedere con i vostri occhi” commentò annoiata l’altra. “Terza tomba a destra nel cimitero di Restfield, dopo la Cripta dei Van Olsen. Quanto a me, lo spettacolo di Buffy e Spike che ci danno dentro mi ha già stancata”
Xander prese Harmony e la sbatté contro un albero, tenendole un paletto sul cuore.
“Giura che è la verità”
“Lo giuro” fece Harmony, sollevando le mani per lasciar vedere che non intrecciava alcun dito. “E’ come vi dico io. La vostra amica è diventata una di noi…e lei e Spike se la stanno godendo un mondo”
“Xan” lo fermò Willow. “Dobbiamo telefonare al padre di Buffy, scoprire se lei è la…e se così non fosse, parleremo con il signor Giles”
“Sì.” Xander scosse il capo. L’ipotesi sollevata dalle parole di Harmony era troppo orribile per essere contemplata. Non solo era inaccettabile l’idea che Spike avesse sconfitto ed ucciso Buffy…ma non si poteva credere che lei avesse accettato di dividere il suo letto, vampira o no.
Eppure, Jesse…quanto era cambiato, Jesse, il suo migliore amico, dopo il morso di Darla?
Negli occhi di Xander Willow lesse l’orrore…e la paura. Sapeva che il suo amico si stava chiedendo se ciò che Harmony andava dicendo fosse vero…e se questo avrebbe significato che, prima o poi, avrebbero dovuto affrontare una decisione impossibile.
Polverizzare o meno Buffy, già Cacciatrice di vampiri ed ora, una vampira lei stessa.




“Non posso crederci” mormorò Rupert Giles. Sollevò lo sguardo, nel suo piccolo salotto, per incontrare altre due paia di occhi preoccupati. Quelli di Willow e di Xander.
Un breve controllo presso Hank Summers non aveva fornito i risultati sperati. Non vedeva la figlia da settembre.
Per il momento, avevano deciso di non mettere a parte né lui né Joyce dei loro sospetti. Ma era evidente come bisognasse fare qualcosa.
“Neppure io, signor Giles” ammise Willow. “ E poi, lei e Spike si odiano. Posso capire se lui l’avesse violentata, ma dalle parole di Harmony pare di capire che…”
“…che lei, almeno ora, sia consenziente” aggiunse cupamente Xander.
“Del resto, se è una vampiressa…” ammise Rupert. “Lo sarà in modo estremamente originale. Ho letto qualcosa al riguardo, sui miei libri”
“E cioè?”
Rupert dominò il tono della sua voce. La sola ipotesi che la sua Cacciatrice fosse stata vampirizzata trapassava lui con un paletto nel cuore.
“In passato, alcune sette vampiriche hanno tentato di trasformare delle cacciatrici. I risultati non sono mai stati…notevoli. Le nuove vampiresse trattenevano la loro forza, ma anche qualcosa del loro spirito passato. Non l’anima forse, ma qualcosa di simile ad una coscienza. Ciò le metteva contro coloro che le avevano vampirizzate…e presto la loro nuova esistenza finiva”
“Se così fosse, abbiamo una speranza!” disse Willow. “Buffy non sarebbe malvagia…e si potrebbe persino tentare di fornirle un’anima, come abbiamo fatto con Angel. Ciò, però, ancora non spiega il legame con Spike”
“Dici bene, il legame” commentò Giles, cercando di mantenersi lucido, mentre il suo cuore sanguinava. “Il legame tra Sire e Childe è pressoché indistruttibile. Se lui l’ha trasformata, lei lotterà contro di lui…e soccomberà”
“Forse, è per questo che gli sta cedendo, momentaneamente” ragionò Xander. “Starà cercando di recuperare le sue forze”
“Può darsi. In verità, non si sa molto della natura e della forza di questo legame. Credo che non ci resti che…verificare di persona.”
“Adesso?” chiese Willow, gli occhi sgranati. “Stanotte?”
“No” scosse il capo Giles. “Non siamo pronti. Dovremo combattere non solo contro Spike, che è abbastanza forte da aver sconfitto Buffy…ma anche contro di lei. Cercherà di proteggerlo”
“Ehy, ma questa è la trama del film di Coppola!” esclamò Xander. “Quello con Gary Oldman!”
Willow sollevò gli occhi al cielo. “Xander, quel film è tratto dal romanzo di Bram Stoker. E quel romanzo illustra molti tratti autentici della vita reale dei vampiri…”
“Ed altri che sono completamente inventati” concluse Giles. “Comunque, sì, probabilmente Buffy proteggerà Spike. Abbiamo bisogno di aiuto. E di preparazione. Contatteremo Harmony, e quando saremo pronti colpiremo.”
“Harmony? Quell’idiota?”
“La gelosia, in una donna, è una potentissima motivazione” esclamò Rupert, con tono sibillino.
Willow, dentro di sé, annuì, riflettendo che, nel proprio caso, la gelosia la stava inesorabilmente trascinando lontana dall’oggetto del suo amore.



6. Nuovi amici.

“…capisci, adesso?”
La ragazza bionda, dai grandi occhi grigi, osservava Willow pendendo dalle sue labbra. Si erano conosciute la settimana prima all’incontro delle Wicca dell’Università, ed avevano presto familiarizzato. Tara McClay, questo il suo nome, era una graziosa diciannovenne originaria del Massachusset, proveniente da una famiglia molto conservatrice, di cui non parlava mai, e molto riservata. Eppure, Willow sentiva il suo potere. Sapeva che, di tutto il gruppo, lei e Tara erano le uniche due a capire davvero qualcosa di esoterismo.
“Ho liberato la sua anima dall’etere grazie al globo di Tessulah…e l’ho ridata a lui. Peccato che fosse troppo tardi”
Willow non sapeva perché stesse rivelando tutto della vita sua e dei suoi più intimi amici a questa perfetta sconosciuta, ma era quasi certa che Tara non l’avrebbe tradita. I suoi occhi grigi e grandi, un po’ languidi, osservavano affascinati quella bella ragazza vivace dalla mente pronta e dai capelli rossi, che le parlavano di cose delle quali sua madre, di notte, segretamente, le aveva già in passato rivelato l’esistenza.
“Ed ora, Buffy…è sparita?”
“Così pare” esclamò Willow. “Il signor Giles vuole fare dei riti propiziatori. Lui è un vero esperto di queste cose…vedrai, te lo farà conoscere. E poi, vuole l’aiuto di quella vampiressa, di Harmony…se Buffy è ancora buona, dobbiamo salvarla…”
“…altrimenti?”
“Proverò anche su di lei l’incantesimo dell’anima. E se non dovesse funzionare…”
Willow non concluse la frase. Tara lesse il tormento sul suo bel viso.
Dolcemente, la ragazza mise la mano sul braccio di Willow. “Non ti tormentare. In ogni caso, farete la cosa giusta.”
“Me lo auguro”
“Il tuo ragazzo è tornato da Monterrey?”
Willow la guardò. “Sì. Ci siamo sentiti al telefono. Ma non ci siamo ancora visti. E’ molto impegnato. E tu…hai un ragazzo?”
Tara scosse il capo. “Io…non sono attratta dai ragazzi.”
“Eh?” chiese Willow, sconcertata.
“Voglio dire….credo di essere omosessuale. La cosa…ti disturba?”
Willow sorrise nervosamente. “No…almeno…credo di no. Io…non so. E’ la prima volta che…”
“Incontri una lesbica?”
“Sì…diciamo così. Ma…non mi dispiace, davvero, solo che…”
“Non intendo saltarti addosso” le sorrise Tara. “Mi piace la tua compagnia. Spero che saremo amiche. E io rispetto i miei amici. Io rispetto tutti"
“Lo so.” rispose Willow dolcemente.
“Bene. Parlami allora dei riti che vuol fare il signor Giles”
Sollevata, Willow tornò sul terreno per lei più solido della magia, mettendo da parte, per esaminarlo più tardi, quando fosse stata sola, lo sconcertante pensiero di Tara…con altre donne.




“Ed io cosa ci guadagno?” chiese petulante la vampiressa bionda.
“Che non ti polverizziamo” sbottò Xander. “Quindi, deciditi. E’ un sì od un no?”
“Non voglio che il mio Spikey muoia.”
“E’ già morto, bellezza!”
“Beh, non voglio che diventi polvere, allora!”
“Non può che essere così. Non possiamo lasciarlo libero di influenzare nuovamente Buffy. Questi sono i piani: ci aiuti a sorprenderli. Noi uccidiamo Spike, liberiamo Buffy…e tu sei libera di andare e fare ciò che vuoi…”
Harm mise il broncio. E poi, si decise.
“Va bene, accetto!” disse con un cenno del capo. “Almeno, non staranno più insieme”
“Questo è poco, ma sicuro” sussurrò Xander, tra i denti.
“Bene, allora, siamo pronti?” osservò Giles. Nel suo salotto, il divano era stato spostato per creare una zona di influenza mistica. Willow e Tara, arruolata per l’occasione tra le fila della Scoobie Gang, stavano cantando una litania in latino, invocando una divinità pre – egizia per rallentare i riflessi di difesa dei non – morti. Spike sarebbe stato assai più vulnerabile del previsto, soprattutto se riuscivano a privarlo della gemma di Amara, già fonte della sua invulnerabilità.
“Andiamo” disse Giles, un’espressione decisa sul volto quale mai gli avevano visto. Lui e Xander si armarono fino ai denti di paletti, asce, e balestre, e si diressero nella notte.
Harmony li stava aspettando all’ingresso del Restfield, dove li aveva preceduti di pochi istanti, con in mano la chiave del cancelletto di metallo battuto che proteggeva l’ingresso della cripta. Xander gliela strappò di mano senza troppi complimenti.
“Siete in ritardo” disse, battendo il piedino.
Nessuno dei due uomini le rispose. Erano entrambi concentrati nella missione di riportare Buffy a casa. Il più possibile sana e salva. Anche se non più viva.
Per ogni precauzione, Giles portava in tasca un paio di robuste manette. Se fosse stato necessario, avrebbe usato la forza, e se la sua residua coscienza non fosse stata sufficiente a farle distinguere il bene dal male, in un secondo tempo Willow avrebbe provato l’incantesimo dell’anima.
“Lui è un vampiro morto” disse solo Xander, sconvolto dall’odio e dalla gelosia.
Rupert annuì. Nessuno toccava la sua bambina, e la faceva franca.
Superarono il cancelletto e con un calcio ben piazzato, la porta di mogano si aprì, ed i due penetrarono nella cripta.



7. Intervention.



A cavalcioni su Spike, le sue mani sui suoi seni, Buffy teneva gli occhi chiusi, concentrata nel ritmo della loro unione. Era sempre meglio. Era sempre perfetto. Ed era l’unica cosa a tenerla ancora in vita, a mantenere ancora in piedi le sinapsi stanche del suo cervello confuso.
Lui lo osservava, chinando il capo di lato, i suoi occhi grandi e ben aperti, sforzandosi di capire il suo mistero. Buffy non parlava quanto Harmony, anzi, questa Buffy non parlava affatto. Sembrava che lei, in questa fase, non riuscisse ad esprimersi che con il corpo.
Quando si amavano, era come se lei lo lasciasse entrare, non solo nel suo corpo, ma anche nel suo cuore, se ancora ne possedeva uno. E lì, lui scorgeva un abisso scuro e spaventoso. Non di odio…bensì di solitudine.
Buffy era sola quanto lui.
Mentre lei lo guidava ad un piacere che sarebbe stato squisito come sempre, Spike si chiese come avesse potuto ingannarsi per tanto tempo riguardo a Drusilla. Lei non lo aveva amato. Non davvero. Lei gli aveva consentito di amarla. Ma questo era diverso.
Con Buffy, intuiva che sarebbe stata un’altra cosa. Che, forse, lei avrebbe diviso un po’ della sua notte interiore con lui. Forse.
Era una speranza per la quale valeva la pena di lottare.
Harmony sbagliava quando riteneva che fosse solo una questione di sesso. Non era quello che cercava in lei. Il suo corpo era delizioso, la sua passione esaltante, la sua ricettività alle sue carezze, alle sue invenzioni amorose, adorabile, ma quello che davvero lo incantava in lei era….il suo spirito. Quella sua incapacità di arrendersi, quella forza sotterranea e tenace che anche ora, nel suo momento più nero, più triste, brillavano come una luce lontana eppure inestinguibile.
Era questo che Spike bramava di possedere. E gli sembrava che ogni volta che facevano l’amore, lui arrivasse un po’ più vicino al risultato. Un po’ più vicino…
Il rumore della porta che si apriva ruppe il loro amoroso incantamento. Buffy si sollevò da lui, avvolgendo istintivamente il lenzuolo intorno al corpo.
Giles arrivò prima di Spike alla Gemma di Amara, e lanciò il vampiro con un calcio contro la parete. Spike si rialzò, incurante della sua nudità, pronto a difendersi ed a difenderla. Se erano venuti per polverizzarla…beh, avrebbero prima dovuto passare sul suo cadavere. O meglio, sulle sue ceneri.
“Xander! Giles!” urlò lei, mettendosi istintivamente tra di loro ed il suo compagno. “Cosa intendete fare? Perché quelle armi?”
Xander cercò di superare la choc provocatogli dalla vista della sua Buffy nuda, a cavalcioni di un altro uomo, anzi, di un’orrenda, mostruosa creatura della notte.
Anche perché un’altra immagine, ancora più spaventosa, stava per imprimersi nella sua retina.
Quella di lei con indosso il volto della caccia.
“State lontani da Spike!” urlò Buffy, mettendosi in posizione di lotta. Spike, dietro di lei, si erse, pronto a combattere, lottando contro la debolezza che lo stava improvvisamente invadendo. Non lo sapeva, ma gli incantesimi di Willow e Tara cominciavano ad avere effetto.
“Buffy…allora è vero…mio Dio” sussurrò Xander, mentre le lacrime gli rigavano il volto. Tutto quello che Harmony aveva detto loro era vero. Tutto. Era ancora più orribile di quanto avessero immaginato.
“Xander, non voglio farti del male” disse lei, sempre in posizione di difesa. “E neanche a lei, signor Giles. Non vi odio. Non odio nessuno. E non mi nutro di sangue umano. Spike mi dà il suo sangue, e qualche volta me ne prende dal macellaio. Ma questa cosa oramai è successa…io ….io sono cambiata”
“Quanto?” le chiese Giles, umiliato dal vederla così, ridotta ad essere una bestia, qualcosa di immondo, senza nemmeno la dignità usualmente prestata dai vestiti.
Buffy tornò alle sue sembianze normali, il suo viso ora più pallido che mai. Entrambi gli uomini videro che stava piangendo. E ad entrambi gli uomini si spezzò il cuore.
“Non lo so…io…signor Giles, non lo so”
“State indietro. Lasciatela” sibilò Spike, mettendole le mani sulle spalle. “Lei, oramai, è mia.”
“Non che non lo è, idiota!” replicò Giles, buttandosi su di lui con un paletto in mano. Inorridito, Spike sentì le membra indebolirsi, e capì che non avrebbe avuto la forza di respingere l’attacco dell’Osservatore. Qualcosa di magico era capitato…la streghetta dai capelli rossi doveva essere all’opera per bloccare le sue difese.
Buffy si girò appena, quanto le bastò per afferrare il paletto di Giles e strapparglielo di mano.
“La Rossa blocca le mie forze di vampiro…ma non quelle di cacciatrice di Buffy” osservò Spike, con una smorfia soddisfatta. “Bel lavoro, baby”
“Non posso permetterle di ucciderlo, signor Giles” disse solo Buffy. “E dico non posso, badi bene, e non ‘non voglio’”
“Lo so” disse Giles, scuotendo tristemente il capo. “E’ il legame sire – childe che esiste tra di voi. Willow sta studiando un modo per spezzarlo”
“Provateci solo!” li provocò Spike. “Credete forse di riuscire a separarci?”
“Signor Giles” disse Buffy, stranamente calma malgrado tutto quanto stesse succedendo. “Non so cosa sono diventata. Ma so che sono cambiata. Non so se lei può credermi quando le dico che non uccido…e non sento il desiderio di farlo. Ma è la verità”
Gli occhi di lei brillavano di lacrime trattenute. Giles scosse il capo di nuovo. “Io ti credo, Buffy.”
“Volente o nolente, sono cambiata. Deve lasciarmi il tempo di capire. Ed anche tu…Xander.”
“Uccidiamo lui, intanto” suggerì Xander. “Non merita di vivere. Non dopo quanto ti ha fatto…e dopo quanto continua a farti”
Conscia del suo sguardo, Buffy si strinse nuovamente il lenzuolo intorno al corpo. “No.” disse solo.
“Perché no?” insistette Xander.
“Non posso permettervelo” disse solo Buffy. Poi, si avvicinò a Rupert Giles e gli strappò di mano la gemma di Amara, gettandola quindi a Spike.
Ed infine, si allontanò da loro per ritirarsi con Spike nella parte inferiore della cripta.





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